Capitolo sesto
Verso l’inizio dell’inverno del 1486, Sesshū Tōyō, monaco Zen, grande viaggiatore e maestro del suiboku-ga, realizzò il celebre Rotolo delle quattro stagioni, lungo sedici metri ed alto quaranta centimetri[1], che in epoca Meiji (1867-1912) fu designato tesoro nazionale col nome di sansui chōkan[2] ed oggi si trova (vedi foto qui sotto) nel palazzo della famiglia Mōri[3] a Hōfu, piccola cittadina in provincia di Yamaguchi, dove viene esposto al pubblico tutti gli anni nel mese di novembre.
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… solo dopo aver scattato le foto ho scoperto che era vietato! In tutti i musei del Giappone è vietato scattare foto.
[1] In realtà si tratta di 16 fogli di carta, lunghi circa un metro, uniti tra loro.
[2] “Rotolo lungo di paesaggio”. In origine la pittura era senza titolo, perché nel periodo Muromachi non si usava apporlo. I nomi con cui l’opera veniva chiamata all’epoca, che troviamo sulla scatola e nelle memorie della famiglia Mōri, sono “paesaggio di Sesshū” e “rotolo grande di Sesshū”.
[3] In origine vassalli degli Ōuchi, presso cui aveva vissuto e lavorato Sesshū, succedettero ai loro capi nel XVI sec.