Mi chiamo Alessandra e sono nata a Forlì nel 1979.
Nel 2005, con la tesi oggetto di questo sito, mi sono laureata in Lettere Moderne ma subito dopo ho capito che, nonostante il fantastico percorso di formazione culturale, purtroppo, tale qualifica sarebbe stata ben poco utile da un punto di vista pratico per me, persa nei meandri
della burocrazia e del mondo del lavoro.
Senza rimuginare troppo, col fardello in spalla ho cambiato strada, iscrivendomi al corso triennale di laurea in Dietistica, conseguita nel 2009 sempre presso l’Ateneo di Bologna. Questa breve ma intensa parentesi di studi scientifici, grazie alla quale ho potuto sia colmare le mie lacune di letterata ampliando l’orizzonte di conoscenze, sia approfondire in dettaglio argomenti interessanti come cibo, alimentazione, corpo umano e salute, non solo mi permette di svolgere un mestiere che amo, ma mi ha insegnato anche chi sono e cosa posso fare per gli altri.
Dopo aver “trovato me stessa” in senso occidentale, umanista e liberale, ho sentito l’esigenza di approfondire ulteriormente la ricerca dell’essere in senso universale: questo cammino spirituale nel mio caso ha continuato a dirigersi verso Oriente, seguendo le tracce del vuoto e della perdita dell’ego. Nel 2010 sono partita, questa volta non per il Giappone ma verso le radici del Buddhismo, in India, e come a molti capita sono stata completamente travolta, avviluppata e ribaltata da quell’incredibile paese, sopraffatta ed ipnotizzata dalla spiritualità che laggiù ancora pervade la vita, aggredita dalla semplicità nuda dell’esistenza; circondata in egual misura da meraviglia ed orrore, ero diffusa, microscopica ed infinita poiché parte del mondo antico e sacro. Ho dunque iniziato ad abbandonare buona parte di ciò che appesantiva il viaggio. Da allora sono tornata molte volte in India, perchè ne avevo bisogno e dovevo assolutamente conoscerla meglio; ne ho studiato la storia millenaria, le antiche tradizioni filosofiche, la caleidoscopica mitologia e le tante religioni, ma soprattutto ho iniziato a praticare l’arte dello Yoga.
Ho seguito nella mia città un ottimo insegnante di Iyengar yoga per alcuni anni, poi finalmente ho incontrato il “cugino” Ashtanga yoga, ed è stata una vera e propria illuminazione: finalmente avevo trovato il mio Do, la mia arte spirituale. Per approfondire il meglio possibile questa
disciplina, oltre alla pratica personale costante ed all’immancabile viaggio a Mysore, mi sono iscritta, presso l’associazione AYBO di Bologna, ad un corso triennale per diventare insegnante di Ashtanga yoga, completato nel 2016; anche se non intendo esercitare questa professione, è stato un percorso fondamentale per diventare insegnante di me stessa. Per l’esame finale di quel corso ho scritto una tesina intitolata “Ashtanga yoga Do”, dove spiego come, secondo me, questa disciplina sia molto simile alle arti spirituali Zen.
Mettersi in cammino per la comprensione del mistero della vita, se da un lato ci fa desiderare l’abbandono ogni cosa materiale per raggiungere un livello superiore di conoscenza, dall’altro ci suggerisce di vivere qui ed ora, di essere con questo corpo davvero liberi e questo si può, anzi
si deve fare, non rinunciando ma godendo di tutta la stupefacente bellezza “shibui” del mondo di cui facciamo parte. Lo Yoga è consapevolezza, il vuoto è forma.
Il viaggio continua…
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